Il suggerimento di Renato Del Noce 2008: "I cronometristi sentono il via ad occhi chiusi, senza lasciarsi influenzare dalla visione del moto."
C'e' da dire che la visione del moto, se ben utilizzata, puo' guidare positivamente piuttosto che influenzare negativamente la misura.
se le osci si ripetono praticamente identiche, is puo' fare con comodo: per misurare la durata di 10 osci, invece di start allo sgancio, si puo' aspettare a vedere qualche oscillazione, in modo "da prendere il ritmo".
prendere il ritmo | poi | misurare |
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sgancio 1 2 3 | via 1 2 3 4 5 ecc ... |
Attenzione: se allo sgancio si dice "1", al ritorno "2", e ci si ferma quando si conta "10", le oscillazioni contate sono 9! ref: dividere la linea del tempo.
Se si dice qualcosa allo sgancio, o all'inizio della prima oscillazione, deve essere "via!", oppure usando i numeri si puo' numerare da 0.
Numerando gli estermi degli intervalli da 0, l'ultimo numero e' anche il nr
degli intervalli.
Alle Olimpiadi i cronometraggi a mano furono ad un certo punto sostituiti dai cronometraggi a macchina.
esof: Accorgimenti sperimentali.
Siccome questo e' "Misurare i termpi di un fenomeno", forse sarebbe piu' corretto trovarsi in "fenomeni" piuttosto che "tempo", come e' dalla nascita.
Es: 1 2 3, 1 2 3, via: 1 2 3 4 5 ecc ...
Es:
1 2 3, 1 2 3, 0: 1 2 3 4 5 ecc ...