I dati calcolati dell'accelerazione con la formula a=2s/t2 mostrano un moto che, sebbene aspettato con a=k, non e' tale.
Il fisico si interroga sul perche'. Motivi di variabilita'.
Il modo in cui si puo' sbagliare di piu' e' iniziare a misurare uno dei 2 lati, e poi distrarsi e continuare con l'altro.
Mi aspetterei valori ripetuti, cosi' come succede per la lettura col calibro.
(c) l'elettromagnete e' alimentato non a corrente continua, bensi' pulsante
(d) il sistema di posizionamento comprende una vite, che serve per il posizionamento accurato sulla linea di partenza della prima fotocellula, ma che ha un certo gioco. Il rimettere la pallina in posizione di sgancio provoca uno spostamento involontario della vite da parte dell'operatore.
(e) ad un certo lancio, il cronometro e' partito al passaggio della pallina nella prima fotocellula, ma non e' stato fermato al passaggio nella seconda! e cosi' ci siamo accorti che l'asta di sostegno si e' inclinata rispetto alla verticale. Il motivo e' stato l'inavvertito premere del carrello dove era poggiato il cronometro, sull'asta porta fotocellule, spinto dall'aiutante di laboratorio Enrico che ci coadiuvava nell'esperimento. Ci siamo resi conto che il perno di appoggio dell'asta a terra si e' parzialmente rotto e non rimane piu' autonomamente coassiale all'asta.
Allungamenti del moto inavvertibili dal cronometro.