^^Galileo. Il celebre brano del "Gran navilio".

Tratto dalla giornata seconda del "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" di Galileo.

 

Riserratevi con qualche amico nella maggiore stanza che sia sotto coverta di alcun gran navilio, e quivi fate d'aver mosche, farfalle e simili animaletti volanti; siavi anco un gran vaso d'acqua, e dentrovi de' pescetti; sospendasi anco in alto qualche secchiello, che a goccia a goccia vadia versando dell'acqua in un altro vaso di angusta bocca, che sia posto a basso: e stando ferma la nave, osservate diligentemente come quelli animaletti volanti con pari velocita' vanno verso tutte le parti della stanza; i pesci si vedranno andar notando indifferentemente per tutti i versi; le stille cadenti entreranno tutte nel vaso sottoposto; e voi, gettando all'amico alcuna cosa, non piu' gagliardamente la dovrete gettare verso quella parte che verso questa, quando le lontananze sieno eguali; e saltando voi, come si dice, a pie' giunti, eguali spazii passerete verso tutte le parti.

Osservate che avrete diligentemente tutte queste cose, benche' niun dubbio ci sia che mentre il vassello sta fermo non debbano succeder cosi', fate muover la nave con quanta si voglia velocita' che' (pur che il moto sia uniforme e non fluttuante in qua e in la') voi non riconoscerete una minima mutazione in tutti li nominati effetti, ne' da alcuno di quelli potrete comprender se la nave cammina o pure sta ferma: voi saltando passerete nel tavolato i medesimi spazii che prima, ne', perche' la nave si muova velocissimamente, farete maggior salti verso la poppa che verso la prua, benche', nel tempo che voi state in aria, il tavolato sottopostovi scorra verso la parte contraria al vostro salto; e gettando alcuna cosa al compagno, non con piu' forza bisognera' tirarla, per arrivarlo, se egli sara' verso la prua e voi verso poppa, che se voi fuste situati per l'opposito; le gocciole cadranno come prima nel vaso inferiore, senza caderne pur una verso poppa, benche', mentre la gocciola e' per aria, la nave scorra molti palmi; i pesci nella lor acqua non con piu' fatica noteranno verso la precedente che verso la sussequente parte del vaso, ma con pari agevolezza verranno al cibo posto su qualsivoglia luogo dell'orlo del vaso; e finalmente le farfalle e le mosche continueranno i lor voli indifferentemente verso tutte le parti, ne' mai accadera' che si riduchino verso la parete che riguarda la poppa, quasi che fussero stracche in tener dietro al veloce corso della nave, dalla quale per lungo tempo, trattenendosi per aria, saranno state separate; e se abbruciando alcuna lagrima d'incenso si fara' un poco di fumo, vedrassi ascender in alto ed a guisa di nugoletta trattenervisi, e indifferentemente muoversi non piu' verso questa che quella parte.

E di tutta questa corrispondenza d'effetti ne e' cagione l'esser il moto della nave comune a tutte le cose contenute in essa ed all'aria ancora, che per cio' dissi io che si stesse sotto coverta; che' quando si stesse di sopra e nell'aria aperta e non seguace del corso della nave, differenze piu' e men notabili si vedrebbero in alcuni degli e etti nominati: e non e' dubbio che il fumo resterebbe in dietro, quanto l'aria stessa; le mosche parimente e le farfalle, impedite dall'aria, non potrebber seguir il moto della nave, quando da essa per spazio assai notabile si separassero; ma trattenendovisi vicine, perche' la nave stessa, come di fabbrica anfrattuosa, porta seco parte dell'aria sua prossima, senza intoppo o fatica seguirebbon la nave, e per simil cagione veggiamo tal volta, nel correr la posta, le mosche importune e i tafani seguir i cavalli, volandogli ora in questa ed ora in quella parte del corpo; ma nelle gocciole cadenti pochissima sarebbe la differenza, e ne i salti e ne i proietti gravi, del tutto impercettibile.

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Galileo Galilei.

Principio di relativita' galileiana.

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