^^Misurare la velocita' della luce. Il tentativo di Galileo.

Dal "Discorso intorno a due nuove scienze" di Galileo Galilei

Simplicio Mostra l'esperienza quotidiana, l'espansione del lume essere istantanea; mentre che vedendo in gran lontananza sparar un'artiglieria, lo splendor della fiamma senza interposizione di tempo si conduce agli occhi nostri, ma non gia' il suon all'orecchio, se non dopo notabile intervallo di tempo
Sagredo (=Galileo) Eh signor Simplicio, da codesta notissima esperienza non si raccoglie altro se non che il suono si conduce al nostro udito in tempo men breve di quello che si conduce il lume; ma non mi assicura, se la venuta del lume sia per cio' istantanea, piu' che temporanea ma velocissima.

 

Uomini con lanterne: a segnale rispondo. Si misura il tempo di ritorno. A breve distanza (qualche metro) cio' misura il tempo di reazione del sistema di misura. A grande distanza (qualche centinaio di metri) l'incremento del tempo di ritorno e' dovuto al tempo di percorrenza. Il risultato e' pero' che non c'e' incremento.

La conclusione di Galileo:

la velocita' della luce e' talmente grande che il tempo impiegato a percorrere la distanza di alcune centinaia di metri e' troppo piccolo per poter essere misurato.

Velocita' della luce, velocita' del suono, ritardo del suono sulla luce.

Lo stesso esperimento fu ripetuto alcuni anni dopo dagli accademici del Cimento, ponendo gli osservatori alla distanza di qualche chilometro; il risultato fu ancora negativo: velocita' della luce immisurabile.