E' un fatto di natura.
Questo non succede misurando col calibro lo spessore di una lastra di ferro.
Queste misure piu' precise e meno riproducibili (= piu' variabili), le potremmo chiamare "misure sensibili".
Si ottiene una "popolazione" di misure, che viene studiata coi metodi della statistica.
Questo disegno rappresenta il grafico della frequenza di un valore nella popolazione. E' una distribuzione di misure.
+ +++ +++++ +++++++ +++++++++ +++++++++++ +++++++++++++ +++++++++++++++ + rpr misure ottenute -----[===============]---------------------->
+ +++ +++++ +++++++ +++++++++ +++++++++++ +++++++++++++ * valore vero +++++++++++++++ + misure ottenute -----[=======*====+==]----------------------> | | x | valore vero da misurare | m(x) misura ottenuta cercando di misurare x --->|----|<-- ea errore assoluto = d(x,m(x)) | | a errore assoluto massimo -----[=======*====+==]----------------------> | | | | x-a | | x+a | | ----------[==*====+=======]-----------------> | | m(x)-a m(x)+a
Il sistema di misurazione ha un limite per gli errori commessi, cioe' esiste un
errore massimo; ad es e' senz'altro minore della portata dello strumento.
Durante la taratura del sistema di misuraz, ci si convince che:
18/1/93
Quando le misure si cerca di farle piu' precise, ci si accorge che diventano sempre meno riproducibili, sono una diversa dall'altra