10.1.1 TIC per la ricerca e la condivisione dell’informazione.
Obiettivo: riconoscere quali sono le possibilità di accesso all'informazione e utilizzarle per condividere materiali utili alla gestione del processo di apprendimento
"La tecnologia non è la conoscenza
profonda della natura,
ma la relazione tra la natura e l'uomo".
(Walter Benjamin)
Il computer è un potente mezzo di "esplorazione" del mondo: offre possibilità di accesso ad una mole enorme di informazioni, in modo interattivo e personalizzato.
Internet offre di tutto e di più:, siti didattici per insegnanti e per studenti, siti istituzionali, quotidiani on-line, possibilità di acquistare libri e altri servizi.
La rete è un'immensa biblioteca: ci trovi Dante, Dossi e Gian Burrasca (esercitazione 1)
Obiettivo: Identificare come sfruttare nella didattica il potenziale comunicativo delle TIC e utilizzarlo in alcune prassi
1. Internet è l'agorà del 2000: la possibilità di interagire con gruppi e persone attraverso posta elettronica, chat, mailing-list per incontri "virtuali", scambi di idee ed altro. (Esercitazione 3 seconda parte)
2. Al tempo lineare tipico della cultura basata sul testo scritto si sostituisce un tempo "puntiforme" che ha aspetti in comune con la cultura "orale". Platone nel Fedro accusava la scrittura di cristallizzare il sapere. Il testo è sempre lo stesso: non risponde alle domande del lettore, al contrario l'ipertesto è interattivo, la rete è un enorme ipertesto che ci porta ad una intelligenza collettiva e ad una nuova cultura "condivisa"
3. Le nuove tecnologie permettono di trasmettere un messaggio con effetto d'immediatezza superando barriere spazio-temporali (Esercitazione 4 e 4 bis).
4. La comunicazione può essere sincrona o asincrona, immediata o differita. Con le TIC sperimentiamo entrambe le modalità. Ai testi si affiancano immagini: secondo i proposizionalisti (R. Bartles) per essere percepite devono essere tradotte in parole, secondo i pittorialisti vengono percepite in modo "olistico". L'immagine viene interpretata in modo diverso a seconda del contesto (Esercitazione 5)
5. La possibilità di utilizzare contemporaneamente informazioni testuali, visive statiche, animazioni e video in movimento favorisce: operazioni logiche su elementi diversi, rappresentazione efficace dei fenomeni, documentazione dei cambiamenti spazio-temporali, concettualizzazione.
Esercitazione 6
Un esempio: il sito GEIWEB http://www.fisica.uniud.it/GEI/GEIweb/index.htm
(Atti Convegno Ted 2001 pag 147)
Obiettivo: identificare come le TIC possano favorire l'apprendimento collaborativi attraverso l'analisi di casi
"La conoscenza di una persona non è solo nella sua mente,
ma è l'emergere sociale di significati,
viene creata e negoziata e condivisa
all'interno di comunità di apprendimento"
(Bruner)
L'apprendimento collaborativo è un processo che enfatizza gli sforzi degli individui: il risultato ottenuto supera spesso i singoli contributi (il tutto non è la somma della parti)
1. Nelle TIC la collaborazione tra alunni, tra alunni e insegnanti, tra classi della stessa scuola, tra scuole consente di passare dalla semplice capacità di reperire informazioni alla costruzione di conoscenze che servano a risolvere problemi, cercando di favorire nella mente degli studenti passaggio dall'astratto al concreto e viceversa.
2. La classe diventa una comunità di apprendimento e può
spingersi in quella che Vygostky chiama zona di sviluppo prossimale:
l'interazione con l'adulto o il compagno più esperto permette all'allievo di
risolvere un problema che da solo non riuscirebbe ad affrontare attraverso un
processo di scaffolding.
La costruzione di un ipertesto, ad esempio, costringe gli studenti a discutere
tra loro che cosa è veramente importante a rendersi conto di nuovi problemi, a
trovare e a rispondere domande "legittime" di cui si ignora la
risposta.
Un esempio:
Tra il dentro e il fuori e viceversa la scrittura in rete di poesie come ponte
fra le isole dell'arcipelago a cura di Claudia Laffi, Vincenzo Samà
http://www.viagonzagadue.it/vg2/testi/isola/isola.htm
In una prospettiva interculturale, cinque scuole, associate in hanno realizzato a più mani un ipertesto, un video e pubblicazioni cartacee sulla tematica dell'Isola, all'interno del progetto "Non solo temi" coordinato dall'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia.
Obiettivo: identificare come le TIC possono aumentare la produttività individuale degli studenti attraverso l'analisi di alcuni casi.
"Per crescere una persona ha innanzitutto
bisogno di poter accedere a cose, luoghi,
a processi, a eventi e a documenti.
Ha bisogno di vedere, di toccare,
di armeggiare, di cogliere tutto ciò che
un ambiente significativo contiene"
(Ivan Illich)
1. Le TIC sono un potente mezzo per favorire la costruzione di conoscenze e
la possibilità di utilizzarle applicando il metodo "scientifico" a
tutte le discipline facendo attenzione a:
- molteplicità dei punti di vista,
- semplicità/ complessità
- mutamento/continuità
- costruzione/decostruzione.
2. Fin dall'infanzia è possibile apprendere linguaggi di programmazione (ad esempio il Visual Basic)
3. Il prodotto reale è la "conoscenza", il prodotto materiale (programma, ipertesto) è un obiettivo secondario.
4. Esistono dei problemi nell'uso delle TIC?
Un esempio in positivo: le TIC possono aumentare la produttività di alunni a
disagio o appartenenti a classi sociali svantaggiate (vedi progetto la
"Bottega della comunicazione e della didattica" ITI Righi-VII-Napoli,
Atti del Convegno Ted 2001 pag 436 www.ted-online.it
http://www.inclasse.it/inclasse_articolo.php?ID=187
Obiettivo: identificare come le TIC possano migliorare le capacità espressive degli studenti attraverso l'analisi di alcuni casi.
"la conoscenza non è la ricerca sistematica
di una verità sicura, ma è piuttosto una stria
o una narrazione infinita che non porterà
mai a conclusioni definitive"
(M. Ceruti)
Presentare la conoscenza in modo gerarchico e sequenziale lascia poco spazio alla ricerca individuale di fonti alternative.
La scuola attuale si rivolge solo ad alcune componenti dell'intelligenza.
ALCUNI SPUNTI PER LA DISCUSSIONE:
Gli alunni drop-out potrebbero essere stati scartati perché hanno diversi
"stili di apprendimento"?
Le TIC possono aiutarci ad esercitare tutte le nostre intelligenze (otto secondo
Gardner)?
Che rapporto c'è tra stili insegnamento e stili di apprendimento?
Esempi in cui gli studenti possono "amplificare le capacità
espressive":
- Progettazione di ipertesti e di pagine Web
- Realizzazione di giochi interattivi
- Realizzazione di e-book
- Raccolta di tutti i propri lavori in un portfolio
Obiettivo: definire i principi teorici dei sistemi adattativi e riconoscerne le tipiche applicazioni (sistemi CBT, ITS ecc.) in campo scolastico
I sistemi adattativi si riallacciano prevalentemente ad una visione comportamentista dell'apprendimento, basata sull'idea della conoscenza come un insieme di comportamenti da trasferire allo studente tramite un processo composto da una successione programmata di stimoli e risposte, tuttavia gli sviluppi più recenti dei sistemi che studiano l'intelligenza artificiale si avvicinano al cognitivismo.
I sistemi adattativi comprendono:
- tutoriali, esercitazioni
- CBT (Computer Based Training), abbinati a mezzi interattivi e multimediali,
come le conferenze via Internet e la posta elettronica possono rendere lo
studente partecipe della costruzione del proprio sapere, portando ad una
didattica flessibile , particolarmente adatta in ambito universitario o per l'autoformazione
degli adulti e/o degli insegnanti. http://www.iqsnet.it/universita/tcf/didafles.htm
- Sistemi tutoriali intelligenti (ITS) in grado di "capire" domande e di dare risposte pertinenti. Le domande e le risposte non dovrebbero essere definite a priori nè come forma nè come contenuto: definito è l'ambito disciplinare, i limiti entro i quali è lecito fare domande (e pretendere risposte pertinenti) è costituito dalla qualità e dalla quantità di conoscenza necessaria per definire il livello di "competenza" del sistema. Sono particolarmente adatti a processi di insegnamento e apprendimento uno-a-uno (sistema-studente).
Obiettivo: definire i principi teorici dei sistemi adattativi e riconoscerne le tipiche applicazioni (simulazioni, giochi, micromondi ecc.) in campo scolastico
"E' in gioco con la multimedialità…
una diversa concezione del sapere
e quindi dell'apprendimento:
reticolarietà, connessionismo, fluidità non
sono le nuove parole d'ordine della didattica,
ma gli elementi concettuali aggreganti
della vita intellettuale e materiale della tarda modernità"
(R. Maragliano)
- I sistemi reattivi sottintendono l'idea di compiti legati alla soluzione di
problemi. in un ambiente che si modifica o "reagisce" in conseguenza
delle azioni dello studente, secondo un modello inglobato nel sistema.
- Hanno alla base una didattica costruttivista che concepisce lo studente come
il costruttore del proprio sistema di conoscenze, tramite l'interazione con un
dato ambiente (Piaget, D. Ausubel, Vygotskij)
I principali sono:
Di recente sono stati sperimentati prodotti software denominati ILE (Interactive learning Systems); strumenti "intelligenti" che costituiscono un ambiente nel quale lo studente può liberamente sperimentare di propria iniziativa ed in tal modo costruire la propria conoscenza.
Obiettivo: individuare le condizioni necessarie e i problemi di uso in ambito scolastico dei sistemi per l'apprendimento individualizzato.
"Una difficoltà dell'adolescente è costituita
dall'ulteriore trasferimento del pensiero,
elaborato in concetti, a nuove situazioni concrete.
Questa transizione dall'astratto al concreto
è difficile quanto la precedente ascesa
dal concreto all'astratto".
(L. S. Vigotskij)
Che fare a scuola?
Una difficoltà che gli insegnanti incontrano quotidianamente è quella di
rivolgersi ad una collettività, valorizzando personalità, intelligenze, stili
diversi.
La lezione frontale utile per iniziare un nuovo tema e per riassumere insieme
quando già fatto si rivolge al gruppo classe ed al singolo:
per renderla più efficace possono essere utilizzati i così detti sistemi
tutoriali intelligenti (ITS) particolarmente utili per l'apprendimento
individualizzato
L'uso di software didattici disciplinari; ma anche la produzione di software
sperimentale trasformerà la classe in una palestra di allenamento mirato a
sviluppare le capacità cognitive e metacognitive dei singoli studenti
L'uso di mappe concettuali Esercitazione N 9 permetterà ai singoli di arrivare
ad un sapere significativo
- Mappe per la ricerca in Internet (metodo Sewcom)
- Programmi (Visual basic)
- Costruzione di materiale " interattivo " valorizzando le
"diverse intelligenze"
Esercitazione n 10 e 10 bis (facoltativa)
Obiettivo: definire l'apprendimento collaborativo e le rispettive basi teoriche.
"Apprendere è tra l'altro un processo interattivo
in cui le persone imparano l'una dall'altra,
e non solo attraverso il narrare ed il mostrare;
è nella natura delle culture umane formare
comunità in cui l'apprendimento è frutto di uno scambio reciproco"
Apprendimento:
L'apprendimento cooperativo (Cooperative Learning, CL) coinvolge gli studenti nel lavoro di gruppo per raggiungere un fine comune attraverso . assicurando l'apprendimento di tutti i membri.
Il CL necessita dei seguenti elementi:
- positiva interdipendenza;
- responsabilità individuale;
- interazione faccia a faccia;
- uso appropriato delle abilità; stimolando le "diverse intelligenze"
- valutazione del lavoro.svolto
Lo psicologo russo Lev Vygotskij (1934/82/90, 1978/80) ha scoperto che: sotto
la guida di un adulto o in collaborazione con un compagno l'alunno può andare
oltre dove arriverebbe con le sue sole forze (zona di sviluppo prossimale). I
contemporanei costruttivisti sociali hanno fondato l'elaborazione di
"comunità di apprendenti" CL (Communitiy of Learners) (Brown,
Campione, 1994, 1996; Brown, 1997), considerate come "molteplici zone di
sviluppo prossimale", nelle quali ciascun attore può diventare tutor per
gli altri in un continuo e reciproco scambio.
L'insegnante non è più unico regista del processo di apprendimento, ma diventa
attore e facilitatore.
Per lavorare in modo cooperativo è necessario essere flessibili, sapersi mettere in gioco. (Esercitazione n 11)
Obiettivo: Organizzare percorsi di apprendimento collaborativo in classe
"… usare per imparare,
non imparare per usare"
(Jean Piaget)
Se si vogliono usare strategie collaborative è necessario più apprendimento e meno insegnamento, l' attenzione si sposta dall'insegnante al gruppo classe.
Alcuni spunti per la discussione:
- Cooperazione o collaborazione?
- Organizzazione del gruppo di lavoro
- Sperimentazione di diversi ruoli attraverso gruppi a mosaico Jisaw
- Responsabilizzazione nella propria formazione
- Motivazione
- Lavoro per obiettivi
- Costruzione attiva della conoscenza
- Forte interdisciplinarietà
La classe può essere organizzata per gruppi di lavoro, all'interno dei quali ciascun membro ricoprirà dei ruoli assegnati a rotazione nel corso del procedere delle attività. In questo modo, si garantirà a tutti gli studenti la sperimentazione di diversi ruoli e compiti all'interno del gruppo.
I gruppi possono essere a mosaico (Jisaw) i ragazzi non lavoreranno più in maniera individuale, ma come un team di progettazione, produzione e supporto di servizi formativi. Definiranno le procedure di lavoro, produrranno materiali e attività di aula, utilizzeranno la multimedialità della comunicazione, garantiranno i servizi di supporto alle attività. Tutte queste attività verranno gestite ed erogate in gruppo.
Obiettivo: organizzare processi di apprendimento collaborativo con il supporto della rete.
"Forse allora sarà possibile lasciarsi alle spalle
la società dello spettacolo per inaugurare
un'era post-realistica, nella quale le tecniche
di comunicazione serviranno a filtrare i flussi
di conoscenze, a navigare nel sapere
e a pensare insieme piuttosto che a
trasformare masse di informazioni"
(P. Levy)
Già oggi le reti telematiche rendono possibile creare ambienti virtuali di apprendimento collaborativo: numerose le attività di formazione on line per gli adulti e le possibilità di progetti per le scuole di ogni ordine e grado da realizzarsi insieme in rete.
ESERCITAZIONE N 13 prima parte
Una proposta interessante è quella di Carl Bereiter e Marlene Scardamalia dell'Università di Toronto che partendo da una pedagogia della costruzione della conoscenza per cui la scuola può organizzarsi come una vera e propria comunità scientifica che "costruisce conoscenza" hanno elaborato la proposta didattica CSCL (Collaborative Costruttive Tecnology
Un esempio in Europa
Mi Nutro, Dunque Sono
http://www.eat-online.net/
Progetto europeo avente come obiettivo quello di integrare e rafforzare le
azioni nazionali nel rispetto della diversità e promuovere la progressione dei
cittadini verso una società conoscitiva, implementando le nuove tecnologie
della comunicazione nell'istruzione e nella formazione permanente. Tutto ciò
attraverso la diffusione delle abitudini alimentari, dal nord Europa ai paesi
del bacino del Mediterraneo.
In varie lingue: Italiano|Inglese|Francese|Tedesco
Nel futuro sarà possibile la collaborazione tra computer?
Obiettivo: individuare le condizioni necessarie per realizzare processi di apprendimento collaborativo in rete che coinvolgano la classe
"la ricerca cooperativa avendo come
esempio la comunità scientifica fa dell
a riflessione problematica sulla conoscenza
e della condivisione delle risorse
intellettuali il principio ispiratore di ogni attività"
(Brown e Campione)
La classe può diventare un circolo di apprendimento?
- Nella scuola elementare
Circolo didattico di San Mauro torinese http://www.arpnet.it/~smaurodd/~smaurodd
Nella scuola media
Testo collaborativo in classe Un'esperienza alla scuola media
di Beatrice Digani e Marina Fransoni
http://www.viagonzagadue.it/
Nelle superiori ed oltre:
Apprendimento collaborativo La Chimica nella Scuola (1999)" di Liberato
Cardellini e Richard M. Felder La versione integrale è reperibile al seguente
url:
www2.ncsu.edu/unity/lockers/users/f/felder/public/Cooperative_Learning.html
Un indirizzo utile: http://www2.hawaii.edu/suremath/lessonPlans/lpMenu.html
Obiettivo: Riconoscere un progetto interdisciplinare attraverso l'analisi di casi
Nessun problema reale può essere affrontato da un unico punto di vista
bisogna andare oltre la disciplina cioè usarla per affrontare problemi reali
che cadono sotto i sensi dell'individuo.
Occorre perciò un approccio interdisciplinare. per conseguire un apprendimento
concreto, significativo e duraturo.
La disciplina diventa banca dati a cui accedere per impossessarsi di nodi
concettuali e abilità da spendere per risolvere problemi reali utilizzando le
parti essenziali man mano che servono.
Progetti interdisciplinari da cercare in rete
Esercitazione N 13 seconda parte
Obiettivo: Impostare un progetto interdisciplinare.
La realizzazione di un progetto non segue sempre un cammino lineare: insegnanti, studenti, eventuali collaboratori esterni alla scuola assumono impegni diversi da svolgersi in tempi diversi in vista del prodotto finale.
Le principali tappe potrebbero essere:
- Analisi dei bisogni
- Costituzione di un gruppo di progetto
- Scelta del tema e preprogettazione:
- Negoziazione e contratto
- Messa a punto del progetto
- Realizzazione del lavoro comune
- Valutazione
( da "Didattica per progetti" a cura di F. Quartapelle, Franco Angeli)
Una tecnica utile per trovare nuove idee: Dal brainstorming al brainwriting
Obiettivo: realizzare un progetto interdisciplinare.
Un'intelligenza è la capacità di risolvere problemi,
o di creare prodotti, che sono apprezzati
all'interno di uno o più contesti culturali
(Howard Gardner)
REALIZZIAMO UN PROGETTO INSIEME
N 17 (in presenza , collegiale ed in gruppo- due ore)
Un mini progetto da realizzare come prodotto finale del corso.
Ad esempio un ipertesto usando Amico Web. Si utilizza il lavoro dell'es. 15
come partenza.
Importante arrivare ad una mappa condivisa da tutti (discussione in presenza).
L'uso di Amico permette di passare facilmente dall'ipertesto alla mappa e
viceversa
I diversi gruppi cooperano tra loro (le fasi ed i tempi devono tener conto della
durata effettiva del corso).
Obiettivo: Progettare una comunicazione didattica
La comunicazione non è una trasmissione di significati, ma una negoziazione
di interpretazioni compatibili
1. Analisi dei bisogni: a chi è indirizzata la comunicazione?
2. Contenuti: cosa trasmettere? Scaletta
3. Con quali modalità? Uso testo immagini, suoni, animazioni
Attenzione a:
§ Inizio: la curva dell'attenzione cala dopo 10 minuti, gli studenti ricordano in media il 70% di quanto detto nei primi minuti ed il 20% di quello che viene alla fine di una lezione di un'ora
§ Interazione e flessibilità: la comunicazione non dovrebbe essere chiusa, ma servire a costruire progressivamente concetti insieme agli studenti (personalizzazione dell'ordine con cui presentare i testi, prodotti "aperti" con possibilità di modifiche e di ristrutturazioni in itinere)
§ Uso immagini: possiamo avere un testo illustrato da immagini o viceversa l'immagine che evoca il testo o un uso metaforico
§ L'interpretazione delle immagini è legata al contesto (esercitazione N 18)
N 18 (in presenza mezz'ora e autoformazione una ora)
Si discute insieme la valenza delle immagini in una presentazione
(associazione immagine-parole).
I corsisti si impegnano a realizzare una mini presentazione su un argomento a
scelta, utilizzando almeno un'immagine per ogni slide. I lavori sono inviati al
conduttore che li esamina, rimanda commenti, osservazioni, li valuta.
Obiettivo: utilizzare i principali strumenti per realizzare presentazioni.
I principali strumenti sono
Power Point (Microsoft) e Freelance (Lotus)
Una mappa può servire a realizzare presentazioni non statiche, ma che si arricchiscono man mano attraverso l'interazione con gli studenti.
Si può realizzare la mappa di:
una Unità didattica, un Modulo, un Percorso
N 19 (in presenza-tempo variabile da una a tre ore)
Mappa del progetto.
In gruppo: preparazione di una presentazione per illustrare agli altri gruppi il
proprio lavoro