Resilienza e'
la capacita' di resistere alle difficoltà-avversità, adattandosi in modo soddisfacente.
Non dico "superare le difficoltà" poiche' "resilienza" normalmente viene riferita alle difficolta' insuperabili.
Es: se ho una classe di 30 studenti,
Questo es(empio) fa capire subito che
la resilienza e' una "cura" del sintomo, e non della causa che lo provoca.
Es: lo studente "ingestibile" arriva da lontano (nel tempo), devo fronteggiarlo, essere resiliente, ma cosa viene fatto affinche' l'anno successivo non ne capiti un altro?
La resilienza, se considerata come unica azione, partecipa alla medicalizzazione della societa', alla deresponsabilizzazione dei dirigenti-decisori-politici che mostrano al popolo il loro agire (di breve termine), ma sui sintomi e non sulle cause, e non intraprèndono azioni di lungo termine contro le cause prime.
Es: ONU interviene in Bangladesh con corsi sulla resilienza "all'aumento del livello oceanico", che si prevede provochera' la migrazione di 150 milioni di persone negli anni a venire.
Es: resilienza della societa' alla penetrazione delle droghe.
(parliamo di un'azione usando un nome invece che un verbo, e' una contraddizione inibente, detta in PNL "nominalizzazione")
in latino e' "resilire" che significa “saltare indietro, rimbalzare”.
Compensazione, compensare (il verbo esiste, non si e' costretti a nominalizzare)
un organismo, piu' in generale un sistema, ha un suo comportamento fisiologico, cioe' un comportamento sano-ottimale per l'organismo. Quando l'organismo o il suo ambiente escono da questo ottimo, l'organismo si adatta-compensa.
Es se mi faccio male alla caviglia, e continuo a muovermi zoppicando; ho compensato.
Es se fa caldo, allora sudo per "rinfrescarmi"; ho compensato.
Se la compensazione non e' temporanea, ma permanente, in medicina si parla di fisiopatologia.