^^Responsive table.

 

Il risultato delle prove e' deprimente:

rendering sempre diverso

  1. per lo stesso navigatore, su desktop o moble.
  2. per navigatori diversi

qui in particolare per table

 

PARAGONE: VISIONE - ILLUMINAZ

d: paragone tra ambiti: ambito ombre e luci paragonato a ambito visibilita'

Attuoni95 in questa costruzione (p.luce, ostacolo, zona in ombra, zona ill.) noi possiamo sostituire il p.luce con un p.visivo (occhio) e la zona ill. corrispondera' con la zona visibile e la zona non illuminta corrispondera' alla zona non visibile.
Quindi un punto luce si puo' facilmente paragonare ad un punto visivo.
Menconi95 - il raggio visivo si puo' paragonare a quello di luce
- la zona d'ombra a quella non visibile

il testo e' senza tag <p>

Attuoni95 in questa costruzione (p.luce, ostacolo, zona in ombra, zona ill.) noi possiamo sostituire il p.luce con un p.visivo (occhio) e la zona ill. corrispondera' con la zona visibile e la zona non illuminta corrispondera' alla zona non visibile.
Quindi un punto luce si puo' facilmente paragonare ad un punto visivo.
Menconi95 - il raggio visivo si puo' paragonare a quello di luce
- la zona d'ombra a quella non visibile

testo entro tag <p>

Attuoni95

in questa costruzione (p.luce, ostacolo, zona in ombra, zona ill.) noi possiamo sostituire il p.luce con un p.visivo (occhio) e la zona ill. corrispondera' con la zona visibile e la zona non illuminta corrispondera' alla zona non visibile.
Quindi un punto luce si puo' facilmente paragonare ad un punto visivo.

Menconi95

- il raggio visivo si puo' paragonare a quello di luce
- la zona d'ombra a quella non visibile

dida:

la parola "ambito" da me usata nel senso di "ambito concettuale" in un contesto di spazio (il caso era: ottica; paragone tra ambiti: spazio n/visibile <-> n/illuminato) viene confusa col senso di "ambito spaziale".
Probabilmente e' poco conosciuta col significato di "ambito concettuale".

 

le definizioni di stile sono solo all'interno di questo file, dimodo che sono sotto controllo.

L'occhio vede la luce <=> e' colpito dalla luce.

Possiamo esprimere questo fatto in modo paradossale dicendo che: la luce non si vede (guardandola di lato).

Vedere e illuminare sono uguali. (Paragone tra)

  1. Propagazione rettilinea visione e illuminaz
    1. la zona visibile coincide con la zona illuminata
    2. la zona da cui si e' visibili coincide con la zona da cui si e' illuminati
  2. Reciprocita' visiva e reciprocita' illuminazione:
    1. la zona visibile coincide con la zona da cui si e' visibili
    2. la zona illuminata coincide con la zona da cui si e' illuminati
  3. Conciliazione: vedere C = essere illuminato da C.
    1. la zona visibile e' la zona da cui si e' illuminati
    2. la zona da cui si e visti e' la zona illuminata

Un buona situazione per trattare il paragone e':

  1. Luce, ombra e penombra, calcolo.
  2. Visione nei tubi.

Illuminare = proiettare

RIDUZIONE della VISIONE alla ILLUMINAZIONE

La visione di un oggetto e' interpretata come l'illuminazione dell'occhio da parte dell'oggetto (sorgente secondaria), tramite LUCE RIFLESSA.

Conseguenze:

dida:

e' opportuno rileggere le stesse situazioni in termini analoghi; fin dall'inizio, dal primo esperimento.
dida: difficolta': nello stabilire il paragone in situazioni in cui
- vision : 1 occhio guarda n oggetti (una zona)
- illumin: 1 occhio oggetto-ricevente da n oggetti-sorgenti
poiche' si passa dal problema di considerare i raggi uscenti in tutte le direzioni da 1 sorgente, al problema di considerare infinite sorgenti, 1 solo raggio in ognuna con una direzione da determinare

Titolo

Visione e illuminazione, paragone.